La danza contemporanea, chiamata così perché rispecchia la società attuale, non ha una sua identità ben definita, al contrario di quella classica. Essere un danzatore contemporaneo richiede una formazione a 360 gradi perché i coreografi oggi sono molto esigenti: oltre a saper eseguire i passi bisogna conoscere le tecniche di improvvisazione, essere in grado di relazionarsi con gli altri e con lo spazio e spingersi oltre i propri limiti fisici e mentali.
Questo comporta una grande padronanza del corpo e delle sue possibilità che si acquisisce solo dopo anni di attenta formazione e buona conoscenza della cultura della danza.
Al danzatore contemporaneo non sono richiesti i canoni estetici imposti dal balletto classico, ma certamente conoscerne le basi è fondamentale.
In foto una classe di ballerini di danza classica durante una lezione EIDOS DANZA di Reggio Emilia
La tecnica classica infatti insegna tutta una serie di principi relativi al movimento e alle sue dinamiche, all’uso dello spazio e del ritmo e lavora sulla percezione del corpo come strumento di lavoro. Un allievo che si iscrive da piccolo ad un corso di danza dovrebbe preferibilmente partire da quella classica (discorso a parte per l’urban o per i balli da sala) per approcciarsi poi ad altri stili ed individuare quello più idoneo da seguire.
La danza classica per ballerini contemporanei
Oggi in molte scuole professionali di danza contemporanea si dedicano delle ore allo studio della tecnica classica: ovviamente queste lezioni non hanno come scopo l’esecuzione e l’interpretazione di brani di repertorio del balletto, ma sono pensate apposta per i danzatori contemporanei. E spesso anche durante le audizioni per accedere alla carriera professionistica bisogna affrontare una lezione di tecnica classica.
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